Lavoro in fabbrica
fabbrico auto
demolisco sogni
dovrebbero
vietare
tutti i gesti ripetitivi nel lavoro
sono alieni alienanti bussanti alle ante della morte per monotonia sincronizzante
a parte
il masturbarsi le meningi ascoltando fra una sosta e l'altra di eccitante caffè "Amedeus Minchi" in
Vieni Amore
Lavoro
in fabbrica
mi tremano le mani
non ho una ragazza
sono un poco di buono
Lei
non ha occhi per me è la bellissima figlia fiat lux del padrone di casa
per Lei avrei tradito tutti i miei ideali sarei diventato ateo fascista esorcista
avrei messo un cravatta verde e bevuto le acque arancione del Po come se fossero state imbottigliate nella fabbrica dei miracoli di Lourdes e sarei andato in paradiso baciando i piedi ed il culo ai Monsignori con un biglietto di prima classe infilato nel bavero dell'occhiello come ricompensa
ma lei è di un'altra sponda irraggiungibile per me
io non sono ricco e non ho la facoltà universitaria di pensare
sono solo
il punto interrogativo di un operaio che fra oggi e domani non sa se essere una declinazione del futuro o una rottamazione del passato
sbavo solo
per le gonne delle ruote
leggo "Quattroruote"
masticando la mia anima in una ardua catena di montaggio senza lasciare troppe tracce di profumate scie sindacate
l'autore Vincenzo Capitanucci ha riportato queste note sull'opera
cattiva... sarebbe stata... troppe mance... di profumate...