Sei tu giovane vita,
gli occhioni azzurri e lesti
a scintillar stupiti
dinanzi al vecchio Sole,
per i prati fioriti
o per un bel colore.
Sorridi a notti e giorni
che a tutti paion mesti.
Tua vista è dono caro.
Vorrei che mai assaggiassi
del mondo il gusto amaro;
vorrei che tu crescessi
con giusta gioia accanto.
Ti mento finché posso,
prìa che un mantel di pianto
ti sia cucito addosso.
Ancor di più farei:
ch'è finta, ti direi,
la morte che vedrai,
che nulla ferma il cuore.
Se mai mi chiederai,
dirò che siamo eterni,
che mai passisce il fiore,
non soffrono gli infermi.
Eppure crescerai
sui resti di certezze:
il fato cinerino
ti brucerà quest'occhi,
guastando il tuo giardino
d'innate meraviglie.
Accumula carezze,
bisogno un dì ne avrai.
l'autore Alessandro ha riportato queste note sull'opera
Altra vecchia opera attualizzata. Non è mai bella quanto la vorrei.