il treno della vita
sentirsi tristi e soli
come un vagone
di un treno deragliato
messo da parte
su un binario morto
da molto tempo
-forse troppo-
abbandonati a se stessi,
esposti alle intemperie
delle stagioni
ospitando di notte
i sogni infranti
-vagabondi senza tetto
e senza meta-
consolati da una luna giocherellona
menestrella di fiabe d'amore.
Tentare
un accenno di ribellione
gridare basta e voler ricominciare
armarsi di volontà
e provare a saldare
gli squarci dolorosi
del vissuto
con la fiamma ossidrica
del volersi bene,
amandosi quel poco che basta
per pitturare di verde speranza
le rugginose pareti,
credendo ciecamente
d'esser prima o poi
ricongiunti alla locomotiva
e proseguire il viaggio
nel mistero chiamato vita.