Di tanto in tanto riverberi
d'azzurro squarciano
il grigio soffocante e cupo
che avvolge case, cose e vite.
Lì, in quello spicchio azzurro
senza inizio e senza fine
fisso lo sguardo incerto
e anelo un giorno
perdermi per sempre.
È lì che ti ho trovata,
avvolta da una nuvola
bianca come il latte
a saziare del tuo sorriso
stanchi viandanti senza meta.
Potrei sfiorarti coi miei occhi lucidi,
potrei toccarti con le mie labbra ardenti,
lasciare dentro di te impronte di dolcezza,
ma la terra dura mi trattiene,
impedisce il mio volare in cerca del tuo corpo
e il mio sognare in cerca del tuo viso.
Eppure verrà un giorno che saprò volare,
verrà un giorno che saprò sognare
e quel giorno non ci sarà più il grigio
ma solo un azzurro carico di gioia.
Quel giorno le tue mani saranno
l'appiglio per scalare le montagne,
il tuo corpo sarà lo scrigno dell'amore
e il tuo viso diventerà per me
lo specchio dove annegare ogni dolore.