Perché le cose hanno
la loro singolare bellezza
nel loro sbocciare
nel loro perire imperturbabili
contengono
tutta la lucentezza del marmo
tutta la rugosità della buccia
la durezza della corteccia
la dolcezza della polpa
Perché le cose sono vive
e assorbono in osmosi la magia del donarsi
e rigettano ombre su pavimenti senza mai calcarli
e accarezzano con la loro immobilità
l'aria tenue a sfiorarli
o a schiaffeggiarli
o a gelarli
Perché le cose sono il vuoto tra il prima
e il dopo
eventi senza regole
senza l'ora di punta
si accumulano e si perdono
e giacciono
Perché le cose si mangiano
si sognano
sono un muro
una sorgente
un frutto
un'opera d'arte
un'epoca infinita
tra il principio e il domani
tra il lampo e il tuono
tra il respiro e la parola