Quando i rovi sono entrati con passo da gigante nel nostro magico bosco
ho pianto
nei Tuoi occhi
la notte delle grandi foreste era finita
finita l'emozione di riceverti in pensiero fin dal primo mattino con capelli di muschio ancora arruffati dai sogni tundra dei licheni
ed
il sole
non avrebbe mai più indossato il profumo di un vento
d'acquemarine
sorto da una abissale tunica di rosa rossa
Tu
unica
so che non torneremo più ad essere quelli di una volta
la nostra casa costruita sugli alberi è crollata
non avevamo più la leggerezza dei bambini
ma quando la paura di perdere la mia voce si presenta sulla soglia del frassino sento il sapore indiviso del Tuo fraseggiante canto venirmi ancora incontro
nel luogo dove
sparì
il sentiero
apparve la luce
biforcandosi
nel viso del Tuo volto
in Musa
di pagine sparse
l'autore Vincenzo Capitanucci ha riportato queste note sull'opera
In questo titolo... è crollato uno dei più grandi sogni della mia vita... che portavo in me fin da bambino... forse i sogni devono cadere uno a uno... per divenire nell'ultimo sogno... realtà...