Giovane, carina, minuta
una piccola Venere così mi han veduta
quei tempi giocosi trascorsi nel nulla,
quelle ore scontate della mia gioventù.
Non c'erano droghe o false chimere
e lo sballo era solo il batter del cuore.
Battere forte per quel sessantotto
che mi ha visto studente di grande fervor.
Battere forte per quel ragazzotto
che si, era bello, ma di poco spessor.
Aprivo la bocca ed uscivano fiamme...
Che tempi, ragazzi, ero tutta un ardor.
Son bassa, son grassa, la vita è passata
una forte Giunone ora son diventata.
Ora penso, rifletto, mi sento matura,
dovrei esser l'essenza di questa avventura.
Chiamatela vita, esperienza, vaccino,
perchè allora sbaglio ogni santo mattino?
E questa è la gioia che regalo a me stessa
augurandomi sempre un risveglio così.
Se domattina sarà come questa
vuol dir che son viva,
che combatto, son qui.
(a me stessa)