L'inadattabilità inadeguata e l'incertezza lo presa da te.
La forza lo spirito e l'ebrezza l'ho presa da lei. .
Però ogni tanto mi chiedo dove sei chissà che farai
e cosa soprattutto pensi ridi vivi e sogni.
E se ogni tanto pensi a me.
Istinto riflesso in me
Vetro di specchio inferiore giovane a te.
Occhi di padre che non conosco.
Centro del mondo.
Ventre di madre mi ha donato al mondo.
Sola sempre vivendo solo me. Il suo re. .
Tu non so che cosa potresti mai potuto essere.
Tu non so cosa avresti mai potuto dare.
Se nemmeno l'amore a chi mi ha fatto hai saputo dare.
Pensieri ingordi m' assiduano nei cieli opachi di una città che mai sentii mia.
Bianchi e tristi come il soffitto della terra su Torino.
Senza cuore senza destino.
Che c'entri te?
È uguale a te!
Mi ricordi Torino.
E ora esci dalla mente come un razzo
di arazzi ottocenteschi
voglio perdermi tra i putti e gli affreschi.
Voglio l'immaginazione padrona dei miei giorni.
E ringrazio dio per non avere avuto padroni.
Ma essere sempre stato padrone di me