Vento di Maestrale a pulire deciso,
l'azzurro orizzonte di un mare in tempesta.
Gelido messaggero di terre lontane,
ancora odo nei tuoi impetuosi isterismi invernali,
l'eco lontana di epiche gesta,
ancora mi arrivano,
dissolte nell'etereo limbo del nulla
le mistiche voci dei popoli del Nord.
Vento di Maestrale,
foriero di immani tempeste,
strappi bestemmie e preghiere a callosi marinai che
a te supplicano clemenza nel nome di un millenario rispetto.
Vento di Maestrale,
ad impolverare il cammino di chi verrà dopo,
di chi ancora cavalcherà spavaldo il bianco destriero della vita,
lungo le impervie pianure di un'esistenza terrena troppo breve
per sentirsi Dio.
Vento di Maestrale, solo tu rimarrai alla fine,
a soffiare impetuoso sugli inverni del Mondo,
anche quando l'uomo,
nel nome di un suo falso progresso si sarà estinto.