Strizzo nuvole sulla tinozza
di malinconici pomeriggi,
lacrime grigie di solitudine
puerili rimbalzano pallide.
Evito luci e cristalli di vento
che trascinano fredde meteore,
la vita è solo muta speranza
dentro il sudore del tempo.
Sorseggio debole e pavido
il sangue dei nuovi giorni,
l'inchiostro servo dei sommi
rifugge dalla mia stilografica.
Nuda la mia realtà cammina
immersa in spartiti di liriche,
cruda e acerba dentro di me
la melodia della parola poetica.