Guisa possiede
l'indomabile, ancestral carbone
di sangue incandescente
orgoglio intangibile d'isolana tenacia.
Pittore ingovernabile
si scorge questo frastagliato cuore
a disegnarsi il mare sulla pelle
dagli anfratti mai complici del sottoterra,
perchè per carezzevole salotto
abbia questa infida miniera
il fresco immortale del mio esserci.
Scintillano onde in superficie
che mai udrò nè m'udranno
nenia di cristallo siano
per la voce della moglie che non abbraccio
e dei pargoli cui leggere non posso favole.
Luce fioca e serpenti di buio
scelto m'ebbero per alleato di destino
nulla mi parla d'aria o cielo
se non questi volteggianti pensieri.