Quando alla lontana chiamerà il mio nome,
Anna, Annina!
non starò là in piedi ad aspettarlo,
ferma e inerte col sole in mano.
Non mi girerò al suono di
Anna, Annina!
una semplice furia al soffio del vento
una furia veloce, quattro lettere e un fremito.
Batterà in gola, sulla laringe
Anna, Annina!
e non mi darò pena di rispondere: scivolerò
vezzosa, farfalla io, sui prati cittadini!
Ecco, un'altra volta lo sento:
Anna, Annina!
lo sento chiamare, dopo tanta attesa,
in mezzo alla folla della domenica.