Ancella innamorata e fedele mi scorsi
d'una madre che scienza ha nome
rifulgente sempre a me si offrì
l'ardente orizzonte dell'umana sete di apprendere.
Scoperte vergini si disegnavano ballerine
nel tepore della mia avida mente
una missione incrollabile
cui dare volto ed eternità,
corteggiare fremente le cellule
che' mi parlassero delle loro parole;
l'innocenza possiede
d'un esile e fiero puledro
questa dorata processione
di percorsi neuronici
ricerca, ti prego, più non t'arrestare
chè i miei respiri vanamente non trascorsero
se ogni uomo ti saprà davvero amare.