E così...
te ne sei andata...
senza salutare
senza dire il tuo ultimo miao
hai lasciato silenziosa questa casa
priva dei tuoi cupi lamenti
e dei tuoi miagolii ormai spenti
la ciotola hai lasciato piena
e io volevo almeno dirti ciao
stare sulla tua tomba e innaffiarla
di lacrime amare
che crescere faranno
mille crisantemi che veglieranno su di te
mia gatta,
e ti giuro non lascerò vano questo momento
ma scriverò di te nel tempo
perché chiunque legga questo
possa finalmente capire chi eri...
Sin da quando ho aperto
per la rima volta gli occhi
ho visto su di me i tuoi verdi e vispi
colorati vividi e crispi
che mi scrutavano da un musino grazioso
sovrastante un corpicino peloso
Titti era il tuo nome,
custode silenzioso dei miei primi ricordi;
sei stata tu a rendermi gioioso
nei momenti in cui ero giù
e ora che non ci sarai più
rileggerò questa lirica affannata
strozzata nei ricordi e annegata nelle lacrime
di un poeta ora ormai muto
che giace sul tuo corpo senza vita
pensando a quando muovevi quella coda
eccitata nel ricever il pasto
atteso con ansia e non demordevi
quando la vita ti dava degli affanni
restavi lì immobile sulle pile di panni
e con il muso rivolto al cielo e sorridevi...
Ora che te ne sei andata
il tuo corpo inanimato
giace disteso su di un prato
ripenso ancora al tuo sguardo attento
con qualche fiore al petto e il cuore spento