C' erano porte invisibili
che conducevano a luoghi sconosciuti
il regno dei sogni coronati
dove sorgevano soli intramontabili.
E l'odore del frumento
si mischiava al profumo
del successo, e dal camino il fumo
del focolare del festeggiamento.
Ma fuori dalle porte
l'eco dell'ultimo lamento
del desiderio strozzato, lo sento
piangere al ghigno della morte.
E il pungente odor del fallimento
fa da contorno alla bufera
in una notte austera, nera
senza luci a portare cambiamento.
Varcare le porte, fare quel salto
forse 'sto mondo è l'inferno di un altro.