Colombe siete
pronte a mutarsi in fiori,
arcobaleni talora indifesi
ma sempre risplendenti,
i vostri progetti e sogni,
ne sono gli indelebili colori.
Io, Francesco
servus primus nel giardino del Signore,
tutti voi ho nel germoglio
del mio abbraccio ancor più abbraccio,
i diari scrutando
delle vostre sofferenze
ad aneliti di rinascita
indefinita eppur compiuta avvinti.
Rio, carnevale sei stata del cuore,
scia di ebbrezza
di scalpitante vivere
su cui sfila un'età da inventare,
che sulla voce incandescente del Signore,
altro non chiede,
che di lasciarsi accordare.
Migliaia di mondi
un mondo solo
scoperte di ricchezza vera,
racchiuse in un solo volo.
Sorgente eburnea
d'umana freschezza
foste e sarete
giornate della gioventù
la luce che il domani vi dischiude
a voi chiede d'esser compagna,
tra le labbra di quel cielo blù.