Un piccolo getto dolente
t'imperla il bel viso. Perdona
quest'uomo che sempre sospira
al passo di stanchi rintocchi,
cattivo nel gaudio apparente.
Pensandoti in terza persona
calpesto il tuo fiore reciso.
Abbracci l'erede dell'ira,
corteggi nel duolo più fitto
chi crebbe col cuore indeciso,
nel gelo che ha sempre trafitto
gli ipocriti come i sinceri.
Perdonami, amor, se quest'occhi
mi piangono il sangue di ieri.