Tipo adesso se chiamassi per dire una cosa qualunque
potrei anche camminare sui soffitti a testa in giù
e filare con destrezza la mia ragnatela
invece di restare qua a mordermi la coda.
Tipo adesso
solo adesso
mi accorgo
che nonostante ci provi
Ti presenti senza accenti
come la notte più povera di tutti i tempi
a distendersi sulle ginocchia di chi russa
Ti presenti senza muovere dita
come l’ultima nota di uno spartito di Debussy
che mi fa venire voglia di ricominciare
a pulire i cassetti della memoria
un po’ come quando inizia qualcosa di importante
e vorresti cancellare l’attesa
ma anche farla girare più volte nell’orologio
un cerchio che stupidamente cerca l’origine
Io
chè tanto non c’è niente di meglio da fare
allora mi dico
è bello anche contare le pecore
o formarle con la sigaretta
che tanto è uguale.