Ti muovi sempre
preda di mille tremiti
senza fermarti mai
muoversi
fuggire il dolore
ma il dolore è un cecchino
che dall'alto
dal basso
dappertutto ci aspetta
Mi piace il dorso dei vecchi libri
il silenzio
di quelle pagine ingiallite
lo sforzo, la vita
il dolore di chi scrisse
l'ansia, la gioia
le lacrime forse
di chi lesse quelle righe nere
di quegli uomini sfatte saranno
anche le ossa
ma sono qui ancora
con me
come un filo che non si spezza
E che soffro
e piango
sulla vita acerba
sulle mille e mille
porte chiuse
sul tempo nostro
perduto
sulla gioia, smarrita
sull'amore
che dura come il profumo dei tigli
una sera di maggio