Lettere, lettere:
cantate! danzate!
fatevi vedere!
così gelide, perché siete?
Perché non sento vibrare
la corda della musica
nei cuori, perché non quanto
un dipinto,
li può emozionare?
Perché, perché; fredde lettere,
aldilà del tempo e della forma,
e di quel bel ch'i posso simulare:
qualsivoglia, così insipida
e traslucida non impressiona
ma sussurra, perché?
Guardando danzare, il poeta,
a sentir recitare, sente e vede
un distacco, come un solco
infelice, un groppo, una croce.
Vorrebbe il poeta vedere
suonare impresse
in un qualsivoglia supporto,
che non sia
silente parola, le parole un concerto:
ma non può, non deve, non vuole
prendere colore altrove
dall'altrui fantasia.