Stanca di ascoltare il solito rantolo del frigorifero
parto e vado al mare.
I fari nella notte sono tunnel da seguire
la velocità non serve basta arrivare.
Tolgo le scarpe
cammino a piedi nudi nella gelata sabbia.
Impronte che non affondano
dolce l'incedere verso il buio.
Sulla riva il nero della notte unito alle oscure acque salate
puntini lontani di pescherecci al lavoro.
Il faro guardiano del porto
intona melodie verdi e rosse.
Il fragore lieve delle onde
il rumore del silenzio dei bagnanti assenti
lettini abbandonati ombrelloni nel giusto riposo.
È ora di tornare.