Il sole caldo dell'estate
brilla tra le membra agresti.
Madre è la terra che sospira
al gemito del figlio
così d'accarezzar le zolle
affinché l'erba selvaggia
non metta radici.
Il campo arde di grano
e ride tra le mani
del bimbo che gioca
di meraviglia stupito
al cospetto dell'umile spiga
che ancor il mondo sfama
e di fronte al Divino
ancor s'inchina.
Il gorgheggio del pargolo
è miracolo di vita
la freschezza dell'innocenza
è l'acqua della fonte
che disseta infiniti spazi
e rimanda l'eco del fragore
dalla notte dei tempi.
Il bimbo dal boccolo d'oro
nella vastità dell'immenso
non sa d'aver creato
tra le sue mani
un seme d'amore
per la terra che geme.