Mario e Mària (poesia satirica d'amore)

Potrei restar solo su un'isola,
ma per magnà? Dov'è il Supér?

Darti una rosa mentre mi fai compagnia
Aho, manco il fioraio qui, solo palme!

Baciarti, e poi far l'amore, con la protezione...
Ma, accipicchia, manco un distributore di condomme?

E poi prender il sole distesi, ma brucia..
Non ti sei portata la crema? Qui non c'è anima viva!!

E l'isola meravigliosa... poco attrezzata eh
insomma comincia a tremare, ci alziamo

consapevoli dell'imprudenza... un dinosauro
ci vuole mangiare, preso da istinto di sopravvivenza

lo ammetto vile, gli grido "Magna prima lei, prima lei!!"
Ma lui fa due occhioni che di te s'è innamorato

ed io son cento chili, me pappa in un boccone.. ahhhh!
Oh Mario, o che hai sognato un'altra volta.. i' dinosauro?

Si Mària, ma non ti potevon chiamar Marìa.. insomma
come ogni volta io faccio scudo e mi magna..

per poterti salvare. Si baciono avviluppandosi in
un contorcersi di ciccia che la rete fa pian piano:

"Un ce la fò, un ce la fò, o quanto vu' pesate?"
e Mària... Oh Mària santissima, amor mio!!!!!