Abbiamo solcato mari con orrende tempeste, le vele
sembravano squarciarsi sotto il vento furente, le onde
ci sovrastavano e noi come fuscelli cavalcavamo le stesse
lasciandoci portare dalla loro furia.
L'orizzonte era solo mare aperto e nessuna terra si
profilava al nostro sguardo attento.
Pensavamo che la nostra vita dovesse finire in
quell'istante, sepolti nelle profondità del mare senza
alcuna lapide per il nostro ricordo.
Poi, come se si fosse pigiato un interruttore tutto si
quietò e ritornammo a parlare delle nostre vite
e delle inutilità delle cose per le quali avevamo
invano faticato.
Un gabbiano volò sulle nostre teste, era la vita che
con le sue ali segnava l'inesorabile battito del tempo.