Nelle ore di confine
tra giorni afosi e magiche sere
illuminate da occhi inventati
in cattedrali divine,
l'anima annusava una gioia di vivere
baciando le tue timide e carnose labbra.
Vestiti buttati dal promontorio,
volano come vele,
sotto eterne correnti sbandando,
disegnano per coincidenza il tuo nome.
Sotto le stelle,
ormai bagnata di sale,
mi rubo i tuoi sospiri
per paura di perderli
li lego al moto perpetuo delle onde.