Seduto
sulla panchina del parco
ad occhi socchiusi,
ascoltavo pigramente
la primavera sulla pelle.
Ed apparisti tu
fasciata dalla tua tutina bianca.
Leggiadra come una gazzella,
sembravi volare sull'erba.
Il mio sguardo s'incollò su di te.
Volai nell'alto del mio cielo,
cercando di sfiorare le rondini
che mi facessero compagnia.
Col sorriso avido mi aggrappavo
alla bianca vela ingrossata dal vento,
che mi portava veloce verso la tua sponda.
L'amore sconosciuto al mio cuore,
aveva d'improvviso perso i suoi misteri.
L'incanto mi cullava sensuale...
Mentre tu più piccola e più lontana
sparivi dal sentiero e dalla mia vita.
E restarono solo i versi di questa piccola poesia.