La pioggia spegne gli sterpi
che solo ieri ardevano nei campi di grano,
dalle strade lava via la polvere.
Il sogno è forse finito?
Poi la sera è piovosa di monotonia:
io circondato dal mio mondo
di ovatta e di grigio
temo le foglie morte,
della loro discesa spiata
da un uomo solo per amore.
Ormai la solerzia della sera
rallenta i miei passi.
Torneranno mai i mezzodi' di vampa?
e i cieli accecanti di lattiginose nature?
Quando mi sara restituita
la carezza dell'oblio,
le gambe che danzano avvinghiate
l'acme di sangue e terra?
Nell'impossibilità di dominare il destino
la certezza del ritorno della bella stagione,
l'ardente attesa di rincontrare te
tu che sai prendermi e lasciarmi
tu che conosci da tempo immemore
la vita che ci pulsa dentro