Le domande affollano
la mia mente stipata
le idee l'assalgono
come fortezza un dragone
poi pian piano si scollano
cadono a terra, la vita è passata
rincorrono saltano salgono e risalgono
bussano concitati ad un portone
quei pargoli giocondi
che dalla mia finestra rincorro col pensiero
la gioventù non era,
la gioventù è,
la gioventù è la chiave dei nostri perché
chiediamolo al fanciullo
che dentro a noi ancor strepita
che dentro il mio cuore
urla e pretende amore
io gli sorrido, contento di partire
contento di viaggiare
sopra, sotto ed oltre il mare,
la civiltà è cambiata
la civiltà è cresciuta
è quello che tutti dicono
ma a me sembra restituta
restituta da un frammento piccolo di umanità
che in ognuno di noi ancora preme,
che dentro di noi si fa strada per uscire...
Tante volte mi sono domandato
guardando il tuo sorriso, un gran perché,
ma chi son io senza di te?
sarei un'anima sommersa d'odio,
un albero morto sulla sponda d'un fiume prosciugato
immonda è quella creatura che contro di noi preme
ma io e te fuggiremo,
scapperemo a quel male, l'odio è un coltello
che affetta un cuore ormai malato
distrugge di tutto ma non me e te
che continuiamo a tenerci per mano
e a sentirci giganti, anche se sono un nano...
Tu mi fai sentire vivo
tu mi fai essere migliore
tu ispiri ogni ogni mia canzone
ogni mia lirica scritta col cuore
con una penna che corre
su un foglio pregiato
tu mi hai detto sì, e sei venuta con me...
Ma chi sono io, se non ho te?