Tanto speri fieramente
che il sognare sia mestiere,
travestendoti da ardente
fuorilegge o cavaliere,
tanto nostro verbo è vano
anche se affidato al vento,
alla danza della mano
sopra il foglio. Odi il lamento
della gioia che si usura?
"Quanta vita t'ho sottratto,
giovin corpo sopraffatto
da uno spettro di cultura".
Cura solo i sentimenti,
abbandona iniqua prova:
nel tuo dedalo d'intenti
la saggezza non si trova.
Dove spegnerai tua sete
tu, degli altri men capace
a trovare gloria o quiete
nella sillaba fugace,
tu che insegui i fasti eterni
in quest'incubo da sveglio?
Forse che saprai far meglio
di chi studi sui quaderni?
Dall'inchiostro la ragione
nella carne non s'avviva;
è tua sola inibizione
o finzione collettiva?
Cura solo i sentimenti,
abbandona iniqua prova:
nel tuo dedalo d'intenti
già si perse rima nuova.