Voglio star fermo,
ti voglio predatrice felina
di me stesso.
Scovami nel fulmineo,
nell'inatteso attimo della vigoria,
pesca l'ordigno mio
ancora clandestino nell'attimo...
È tuo!
Strabiliami svellendoti
degli ornamenti tuoi,
appigliati eroticamente
all'essere tua,
come corde di violino
tirate al massimo
per eccitazione violenta.
Ti voglio predatrice felina.
Ghermisci in me
ciò che hai innalzato,
accompagnandolo alle labbra tue
imbevute d'ira passionevole
quel tanto che basta
a farti felina.
La felina
che fa se stessa.
Recando a te il mio essere uomo,
stanando tra
le gambe tue
l'ardente pira,
umettandola
di viscoso e mansueto
nerbo.
Voglio esser
preda tante volte...