Nel terso celestiale
dello sguardo tuo
poggia la garza incredule
del presente mio.
In te,
dottrina d'amore
della mia cornea
avvezzata nel passato
a rimarcare
solo trivialità
nell'esistenza,
cerco...
E tu propinami!
Largiscimi
il barbaglio
ad astruse domande
che un cuore gramo
quale è ora il mio
non desiste a rivelarsi.