Picchia il sole e sono giunto
al punto dove isole viole
e fiumi di granturco
si confondono nell'arso dell'asfalto
muto e deserto.
Mozza l'aria solo il grido,
l'ortolano la paranza e il baracchino delle zucche,
i tortelli e le mucche
del vaccaro che sbadiglia
dentro l'aia polverosa del casale,
guarda e prega San Daniele che gli mandi un temporale.
Fende l'afa meridiana,
vampa e tuona il motociclo,
come un lampo si allontana
verso l'argine maestro.
Scalcio uggioso l'erba alta,
trafelato e con gran balzo finale
svigorito mi distendo sulla riva del canale
d'acqua placida e due metri
traboccanti con i cocci e con i vetri,
e gramigne rampicanti sulla chiusa rugginosa,
oche e ruote di un carretto
impigliate nella melma,
mi alzo n piedi e torno in sella.