Rantolano talenti nell'anima,
simulacri di inespresso lacerato,
gli occhi inumiditi dal ricordo,
dello studio matto e disperato.
La laurea in tasca e sogni da creare,
un uomo in me ancora da inventare,
nutrito di quelle seducenti prospettive,
che le persone tengono davvero vive.
Ma quante porte son rimaste chiuse,
e quante non saranno mai aperte,
quante lacrime lascerò prostrato,
sotto le mie bianche coperte;
perchè voglio un futuro che sia futuro,
con una casa vera, con un amore vero,
dei figli da crescere ed amare,
a cui davvero nulla far mancare;
perchè mio padre mi ha sempre insegnato,
che in questa sconfinata immensità,
il lavoro rende l'uomo migliore,
e gli fa sentire la carezza della dignità;
allora mercato se mi puoi sentire,
sono la voce di un giovane che non vuole morire,
la voce mille voci di una generazione,
che i suoi diritti rivendica
come una religione.
E grazie mamma che mi stai vicino,
in questo mio tormentato cammino,
per ringraziarti diquanto hai fatto
io ti riempirei d'oro,
ma ora, come vedi,
non mi danno un lavoro,
io so che tutti i giorni
in chiesa vai a pregare,
che questo mio sogno si possa avverare,
lo devo a te, lo devo anche a papà,
che ora mi guarda dall'arcano aldilà;
e voglio dire a chi mi vuole governare,
se ancora vuol scoprire
di avere un cuore umano,
si adoperi perchè ogni mia ora a scuola,
non sia stata sacrificio vano;
considero una delle più grandi offese,
essere costretto a lasciare il mio paese,
gli affetti, le radici, il posto in cui son nato
a causa di cinismo e indifferenza dello Stato;
lavoro lavoro,
luce del mio cammino,
io spero che tu sia presto
parte del mio destino,
vedrai quante cose belle faremo insieme
per questo mondo e il comune bene.