bisognosa d'amore
bussai alla tua porta
e tu accogliendomi
riportasti in me
la primavera
trasformando la mia vita:
ricca divenni solo di te.
Oh quei magnifici giorni
a tenerti stretto sul cuore
tu mio piccolo, grande tesoro
sogno di pacifiche notti
ringraziando d'esser viva!
Dimenticai fra le tue braccia
l'antica maledizione
il mio triste fato
che sempre mi rende
perdente in amore.
Tu poco dopo
richiudesti la porta
e tornai ad indossare
l'abito grigio-perla
della pioggia.
Ritornata
a passo a passo
sulle deserte strade
per maledire e ribellarmi ancora
invidiai (e ancora invidio)
il pellegrino senza amore
che nulla sa e nulla chiede
e segue con l'occhio vinto
rassegnato e dolce
il volo delle foglie a disperdersi
sotto l'azzurro gelido del cielo.