Io ti immagino così
devastante sisma
la crosta che si spacca
serranda che si abbassa
grande amaro nella bocca.
Crolla tutta la baracca
la gente scappa
e per un niente si accoppa.
Spiran sotto al cataclisma
il diseredato, il ricco,
il sagace con lo sciocco,
individui di ogni risma.
La terra sprofonda
che brutta faccenda
punizione tremenda
per l'umanità immonda.
Fine dell'anno
gran baraonda,
fine del mondo
nessuno che brinda.
Arriva l'onda,
Dio mio che lavanda.
Delirante paranoia
o bieca scorciatoia
noi moriremo, ma di vecchiaia
se stiamo qua ad attendere i Maya.