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Peccatis tuis

Voi che vi ergete a giudici
Concessori del perdono divino
Chiedetevi se ve ne sia per voi
Quando molestate un bambino

Protetti dalle alte sfere
Armate del sacro anello
Guardate alle vostre vittime
Come a carne da macello

E dopo un'espiazione
Durata qualche tempo
Tornate all'occasione
Di procurare altro scempio

L'ira di un Dio giusto
Voi non la temete
Ma il tempo vi ridarà indietro
Tutte quelle offese

Se l'occhio che tutto vede
Vi dona ancora vita
Quello che tutto divora
Non vi darà via d'uscita

E un giorno con la toga
E tutti i paramenti
L'inferno se proprio esiste
Accoglierà i vostri tormenti

Vi auguro ogni male
In ognuno dei vostri respiri
Che siate maledetti
Assassini vampiri

 

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6 commenti     4 recensioni    

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4 recensioni:

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  • Caterina Russotti il 19/10/2013 12:42
    Una rabbia che sgorga giustamente dal cuore... A protezione di piccoli innocenti ed inermi bambini molestati. Brava Laura i miei complimenti
  • silvia leuzzi il 19/10/2013 11:41
    Forte e coraggiosa Poesia attraverso la tua penna veste i panni del reale e ci rammenta che la vita ha tristi esempi di umanita'
  • Vincenzo Capitanucci il 19/10/2013 10:26
    uno scempio nel tempio... l'inferno l'hanno vissuto quei bambini... dove il pastore... era un lupo...

    Tanta rabbia... Laura... dove le pene vaticane... sono anche minime... in confronto all'orrore commesso...
  • Rocco Michele LETTINI il 19/10/2013 08:56
    Rabbia... decantata sentitamente. È il tema a volerla... È il cuore a gridarla... Diligente verseggio...

6 commenti:

  • augusto villa il 22/10/2013 21:31
    Ahah... Hai capito la Fatina?... Quando s'incazza... le viene la rima!
    Bravaaaa!!!
  • Anonimo il 21/10/2013 09:33
    c'è poco da dire se nn applaudire questa tua poesia... bravissima come sempre
  • stella luce il 20/10/2013 17:43
    versi molto forti ed intensi... chi dovrebbe proteggere invece abusa... a loro concordo ogni male... bravissima
  • Anonimo il 20/10/2013 13:17
    Bisogna pregare molto per queste persone, essendo esse stesse vittime delle forze del male: ciò, nella speranza di un ravvedimento assoluto e di una richiesta di perdono da parte loro che possa salvargli l'anima. Rabbia e dolore dell'autrice sono non solo condivisibili pienamente ma, in tale veste, servono da monito, perchè il peccato denunciato non venga più commesso. Brava e complimenti anche da parte mia!
  • Nicola Saracino il 19/10/2013 22:56
    Non serve a niente Laura. Sono prima deviati, poi uomini e poi preti... quelli che sono deviati ovviamente. Mi divertono i tuoi versi che si irrigidiscono in una metrica a cui non sei abituata, per dare passo marziale al plotone d'esecuzione che ti cova dentro. Che ira! Sei forte Laura! Pensa a quanta strada indietro abbiamo fatto. "Il sangue degli uomini è il vino di Ares" (Eschilo). "Il sangue di Cristo è il vino dei preti" (oggi). Eppure quanta forza di riscatto c'è nell'amore: non c'è efferatezza che non possa essere redenta dalla forza dell'amore. Ego te absolvo a peccatis tuis (metricamente parlando) quia multum amavisti (atque tua verba diligo). Nicola
  • laura cuppone il 19/10/2013 15:37
    Grazie a tutti voi...
    Non ho espresso pienamente ciò che avrei voluto, non per mancanza di coraggio, ma perché forse non sarei stata capace di trattenermi nel riversamento di bile e quindi avrei esagerato inutilmente.
    Non sono una psichiatra (per fortuna) non so quindi dare un nome scientifico allo schifo come fanno loro, non ho nessuna intenzione di giustificare un dolore che trasforma in mostri questi malati di mente, né tantomeno ho intenzione di mettere al muro nessuno, voglio solo condannare alla morte morale chi "pecca" e chi permette la perseveranza senza punizione.

    Grazie

    Laura

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