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Eran domeniche

Alleggiava come tenue respiro
la gaiezza del breve,
soave, ritornello tuo.
"È domenica amor mio!".
Bijou d'un tratto si diveniva.
Emigrar con te,
venerazione mia,
che di gioiello ti tramutavi.
L'esulare noi, sol quello s'aspirava.
Sfavillava il giorno,
epico il notturno.
"Si mio brio, son domeniche!"
Di fiamma tutto roteava,
rossi capi di cerino quale eravamo,
sfregati da vivo desiderio,
fervere condivisione.
Eran domeniche teatro mio,
ma il fato a calato il sipario,
più tesa non è la corda, sé sbiettata.
Di passato posso solo parlare,
del tempo che fu immaginare.
Eran domeniche esclamo,
poiché attore finito di domeniche
m'han trasformato.

 

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3 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 24/10/2013 13:27
    Molto apprezzata e piaciuta questa tua tanto tanto bella!
  • Anonimo il 22/10/2013 20:09
    L'autore si ritrova a fare il conto con il passato, con quelle domeniche in cui si ergeva a protagonista, un primo attore da palcoscenico. Ma il destino ci ha messo lo zampino facendo calare il sipario su quelle giornate di festa, vissute con vera passione. Una poesia molto bella, intrisa da un velo di tristezza. Sinceramente piaciuta.
  • Rocco Michele LETTINI il 22/10/2013 18:12
    Eran domeniche d'amore... il fato ha calato il sipario... e attore finito han trasformato...
    UNA SEQUELA FANTASTICA NEL SUO FORGIATO PUR PREGNA DI AMAREZZA...

3 commenti:

  • Alessandro il 22/10/2013 20:43
    Uno sguardo agrodolce sul passato.
  • Caterina Russotti il 22/10/2013 20:34
    Attore principale di quelle domeniche... Chiuso il sipario... Rimangono solo i ricordi...
    Piaciuta davvero bella
  • loretta margherita citarei il 22/10/2013 19:34
    bei ricordi piaciuta

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