Al picco della scogliera
ruvida e arsa
soffocato dagli alberi di fico
criniere carghe
di foglie abbruciate
appari
nel ricordo di un orto e di un ulivo
divelto da furie ventose,
tra pietre calde come grosso pane.
Scendendo dal fronte dei pini
- ah le pigne resinose e profumate di sale
che cadono come rintocchi in mezzo agli aghi! -
impavida e dolce riparo chiami
chiusa nella lanterna cieca,
torre solitaria in faccia al mare.
Piccolo uomo nella notte sei
qui sulla costa
e il mare ti rugge attorno
fin sotto al granito
maculato e amaro.
Ad un passo dall'abisso stai
come ogni cuore nostro
a richiamar le stelle,
scomparse e amiche
del nostro andare.
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