Tracciando le vie del retto
stracciato, sfatto,
sbattuto su un muro,
fatto in brandelli.
Quella notte era nera,
neppure il conforto di una candela
a brillare sulla lama scura,
brandita per ridurre brandelli
la pelle dalla scorza dura
della belva oscura della pazzia.
Quella che la vista ha oscurato
empita di crudo sangue raggrumato;
quella che ridusse ad un grumo il pensiero
che poi d'un tratto s'è fatto nero.
Urla, bestemmia al cielo
la bestia inferocita,
non so cosa vuole
chiama la polizia
ma è solo la sua pazzia
a dannare l'anima mia
l'autore silvia leuzzi ha riportato queste note sull'opera
poesia dedicata a mio figlio disabile psichico grave