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Tornerò a casa

Tornerò alle radici del vecchio pioppo sul fiume
e scaverò tra i rotoli della nebbia
per ritrovare tutti i nomi dei miei giochi bambini.

Tornerò alla casa diroccata dei fichi
dove ho lasciato il debito di una promessa
dentro agli occhi proibiti delle civette.

Tornerò sulla strada di Salamanca
a parlare con le cicogne di un vicolo oscuro scomparso
e a raccogliere una ad una le briciole delle mie rughe.

Tornerò alla nostra fermata del tram
per perderlo ancora una volta
e chiamarti
mentre tu al finestrino farai finta di non vedere,
mentre tu farai finta di non sentire.

Tornerò a casa,
forse allora sarò una guardia della regina
impettita nel passo e nelle certezze
o forse sarò un venditore a porta
di lingua sciolta e occhi tristi
oppure sarò solo il vagabondo di sempre
con quella cicatrice spezzata nella mano
e lo zaino gonfio di favole senza finale,
perché non è bastato il tempo,
perché è fuggito il tempo,
perché non c'è più il tempo.

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Caterina Russotti il 29/10/2013 23:39
    Poesia ricca di profonde nostalgie... Con un legame profondo verso la terra natia... Davvero bella complimenti

2 commenti:

  • Floriano Fila il 30/10/2013 23:16
    grazie ad entrambi, Tra un mese tornerò a casa...
  • Alessandro il 29/10/2013 23:11
    Versi nostalgici e colmi di anafore, che attingono alla dimensione del ricordo.

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