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Città di mare

Salirò
sul treno che piomba
giù per la penisola
che rosola al sole di luglio
sul convoglio dalla calotta rossa
che saetta e taglia l'aria liquefatta.
Camminerò
dolente nelle scarpe strette
sul pontile che porta al castello
guardando giù
il ciglio bianco dello scoglio
e i tuffi dei marmocchi.
Alzerò gli occhi
e vedrò i palazzi sguerci
i panni stesi e la selva di antenne
le urla di vecchie furibonde
e delle giovani feconde.
Suderò
dentro alla metropolitana
nella folla eterogenea
che pullula e soffoca
fino al capolinea.
Mi perderò
nel dedalo umido dei rioni
impavido in mezzo ai sacchi e ai motorini
la strada che sale
le gambe afflitte
e nelle orecchie quelle canzonette.
Osserverò le vette
allontanarsi mentre mi stendo a bordo
il mar che si increspa
al passar della barca
il cono di fuoco
mostro infingardo
che ti sovrasta
e che pigro sonnecchia.

 

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3 recensioni:

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  • Alessandro il 03/11/2013 16:25
    Un viaggio dai molteplici panorami che vengono efficacemente dipinti con un verseggio essenziale e dinamico.
  • ciro giordano il 02/11/2013 21:35
    è strano, nonostante i diversi aggettivi negativi si sente un trasporto per il luogo che rasenta quasi l'amore... O forse l'amore è questo, passione, rimbalzare tra gli opposti, la luce, e la sua ombra... Superba poesia, per me
  • LIAN99 il 02/11/2013 20:56
    Affascinante ed efficace descrizione del viaggio di avvicinamento e dell'arrivo in una città di mare i cui colori, odori, sapori ci vengono rappresentati con la vividezza e l'immediatezza di un affresco dai vicaci colori, con uno stile ed una capacità poetica davvero notevoli.

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