Ero
seduto
nella sala d’aspetto di una vecchia stazione dell’est
Uomini carichi di borse parlavano tra loro senza che potessi capirli
Donne cariche d’età si contavano le rughe per scoprire chi ne avesse meno
Me ne stavo lì, seduto in disparte, cercando di non essere di troppo
Ma tutti senza darlo a vedere mi guardavano di soppiatto
Come si guarda qualcosa che non dovrebbe esserci
Mi sono pentito di aver violato la loro intima povertà
IO, poeta da poco in cerca di storie da raccontare
là dove ogni vita è tutta una storia da raccontare
e gli sguardi pieni di angoscia mi cercavano sotto il soffitto grigio
e le mani callose e i capelli tristi e i pantaloni bucati
e le borse della spesa chiuse col nastro adesivo marrone
e le grida di protesta sussurrate fra quattro pareti morenti
e la pelle gialla di quella vecchia da sola e l’alito cattivo dell’uomo con la barba
e quando l’ultimo treno sarà passato la sala d’aspetto continuerà a puzzare di storie e
di
vita.