Occhi puri, che guardano ciò che non devono.
corpo giovane, che viene toccato da un adulto,
e tu bambino, che giocavi con le macchinine,
ora senti un sapore amaro in bocca.
Non servono le lacrime a proteggerti da lui,
che... continua, inferocito, a posare le sue mani, su di te
e il tuo corpo, così fragile sente dolore.
L'anima tua, innocente, è ormai consumata,
gli occhi tuoi, spenti, e la tua mente...
la tua piccola mente... è imprigionata nei ricordi.
Anche i tuoi sogni, turbati,
ti rivelano la verità di ciò che hai paura,
ma nessuno si accorge di niente.
Ti guardano tutti in un modo strano,
come se fossi diverso dagli altri,
ti ritengono taciturno e timido,
ma non comprendono che quella timidezza
è dovuta al dolore e a ciò che hai paura di dire.
Bambino
tu che ti nascondi nell'armadio,
come per proteggerti da quell'ombra,
che rapida, ti rincorre e ti raggiunge,
hai ormai perso la fiducia in tutti quanti,
e il silenzio ti morde l'anima,
e l'ombra si trasforma in mostro.
Non sai cos'è la felicità,
e il bisogno d'affetto,
perché di affetto ne hai avuto molto,
quello stesso che continua a farti soffrire.
Bambino,
piccolo uomo,
allunghi le tue braccia per difenderti
dall'ombra, che ormai ti ha raggiunto,
e ti sfiora, con troppa violenza.
I lividi, ormai su tutto il corpo,
mostrano le dita che ti hanno stretto.
Preghi, urli, ti dimeni,
come una bestia, che si ribella al suo padrone.
Le lacrime calde, si mischiano al tuo stesso sangue,
che cola sui vestiti, come un rubinetto.
Lui, il mostro, non finisce di toccarti,
e le tue ferite bruciano, come se ci fosse il sale.
Steso a terra, non riesci a respirare,
gli occhi bruciano, le orecchie sentono solo
il tono della sua voce, che urla e impreca in continuazione.
Piccolo uomo, trattieni il respiro,
trova in te la forza, e prosegui nel tuo cammino.
Denuncia chi l'animo ti ha rubato,
e in parte, anche la vita ti ha spezzato.
Bambino, riprenditi la tua vita,
hai sofferto abbastanza,
ma per fortuna è finita.