Probabilmente il carme
Che per ogni giorno vergo
Quasi che mi desse il caso
D'idoneo, trascrivere
in un unico scorcio, cavo e deserto.
Una disimpegnata inconsistente
Abbandono, sacra e lecita.
L'astenia e la discesa
dell'oltremodo dedicarsi
In tal equatoriale d'agosto
Per dissipare la corda
snodato con acribia e mansuetudine
Un euritmia, grazia di proporzione
spesso messa in diatriba
Malia e licitazione
d'aver dimestichezza
con la lunghezza d'onda del Signore
a respirarvi il fiato e l'armonia di metrica
Per estendere altre sì l'ode e la voce
la sommità e la frequenza
Il canto e la rima
di lirica
che riempie e sommerge
ogni ragione