Dove corri questa sera. Mi sento triste e tu lo sai.
Scendiamo dalle alture ché il sol ad andar si appresta.
Guardo, sulla valle si accende una finestra.
Della civetta già si alza il richiamo,
al cuor mio non nuoce, al mio pensier fa strano.
Non cercare fra gli anfratti e nel chiuso bosco.
Frena l'ansia e l'attesa. Guarda osserva bene. È finita.
Sono in fonda alla maesa.
Nessun pericolo minaccia il tuo riposo.
Per tutto il dì, ormai, te lo sei preso.
Ad ogni passo segnavi il territorio,
da me ti allontani scrutando e poi torni.
Ombre e luoghi a te, ancora, appaion strani.
Sarà così anche domani?
Non correre più, aspetta,
del domani non ho certezza, non correre più non aver fretta.