Sullo scrittoio un astuccio giallo inerte
inquietatane nella sua candidezza
Dita che strizzano, carezzano,
sciolta sbava piano
una garza di velours scura
Un tremito fugace, feroce, forte.
'Coprimi gli occhi, annoda i polsi'
È assillo crudele attenderti
con le labbra tra i denti
Non dire una parola, ti supplico
Non proferir verbo o io sarò perso
Tuo per sempre in passione