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Odor d'eroe antico

Non ti lascerò tra le fauci del dolore
dove il maligno ha masticato il tuo cuore
nei giorni dell'implacabile condanna
che, giudice, hai dato al tuo vigore

quando i coltelli dei boia scavarono
il tuo petto cercando il seme curato
dall'animo gentile ch'io conosco
nelle vesti d'un cherubino derubato

gli oceani lambirono le tue spiagge
e le piogge acide sputavano la loro ira
sulle bianchi carni mai stese al sole
-l'impossibile ti ricreò più volte-

Figlio d'un dio guerriero -eroe-
offristi il tuo petto alle vili katane
d'uomini che non perdono la faccia
perché d'uomo hanno solo la maschera

l'Olimpo s'è piegato alla tua forza
il dono degli dei fu il cuor che si rinnova
per l'anima che hai trovato stanca
e che nelle tue mani ora riposa

 

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