Si traccia nell'incavo della mano
Ed il dito indice
Un rivolo di ragionamenti
A parole sveglie
Pronunciate e non sentite
Come nelle fittizie adesioni
D'aurore stropicciate
In un immaginata fede
Ed è tutto
fragorosamente immobile
Al confine d'una sera
Troppo calma
E d'astro d'argentato innamorato
Capitola senza quiete, di luce a scendere
Fra piante rampicanti e rosse assonate
Ed ancora la rinascita
All'esistenza
E nella rivelazione
Ed il senso della rotta del giorno
E quante volte volterà le spalle
A cercar altrove
Per conoscere il nesso del niente e
L'ira che fa prudere i palmi
Ed oliate
Ed infuocate dita e palmi
Nel posto avanzato dei gesti
Conoscerai quell'idea, di niente che
S'appicicherà alle mani aperte
Che sfiorerà il cuore
E dallo spargersi fendente
Della vita che esiste
Oltre impervie bufere