Rincasai tardi quella sera
con la sensazione riluttante
di un peso sul capo,
di un groppo alla gola
che attentavano pulsando
ogni organo del mio corpo.
Nel traffico lento
il sole scompariva all'orizzonte
insieme al sortilegio
dei miei tanti pensieri...
notturno volatile
sul grembo attendeva.
Marzo, dipingeva d'ovatta
le vette dei monti...
a breve la primavera
avrebbe allargato le sue braccia
in distese di fiori,
in gorgoglii di ruscello.
Entrai nel chiaroscuro della stanza
infrangendo con il singhiozzo il silenzio,
supino ai suoi piedi
fisso nella mia mente.
Un bagliore soltanto
in un angolo della stanza...
riflesso dell'ultimo raggio di sole
sul suo viso, ormai privo d'espressione.
Un prato gelido,
i suoi occhi grigio verde,
Il sorriso, allargato in una smorfia
recedeva la promessa...
"mentre la neve
lentamente si scioglieva."