Lassù, sulle verdi montagne
le femmine sono grasse
come matriosche e a nulla
servono le trecce corvine
per coprire quei seni di
cacio, il ventre di vacca,
il lungo pelo d'agnella.
Gli occhi, al dire dei
pastori, splendono più
degli smeraldi, e la bocca
è d'alabastro, o di acerbo
bocciolo: ma non crederai
a loro! Lassù la donna,
grassa come una matriosca,
ha gli occhi d'asina e
sulle labbra un culo tosto
di giumenta. "E la voce,
almeno quella è di donna?"
Povero incredulo! Quelle
cantano dal gargarozzo
e la parola, incomprensibile,
puzza di lana di coniglia.
Ma dimmi, perché vuoi a tutti
i costi una matriosca? Non
preferiresti un quintale
di questa muscisca speziata?
"A me, gentile mercante, sulla
lingua piace il sapore di donna,
e carne fresca tra le ginocchia"